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venerdì 14 settembre 2012

ideafotografata....76



Piccola Fiaba Africana

C'era una volta una principessa ammirata da tutti.
In molti offrivano gioielli, tessuti preziosi e noci cola nella speranza di sposarla,ma lei non sapeva chi scegliere.
Propose ,così, al padre di dire che era morta morsa da un serpente.
 Il re fece suonare i tam tam e iniziarono le danze funebri. Arrivarono i pretendenti della fanciulla, che chiesero di riavere i loro doni .
Per ultimo giunse un giovane povero, disperato per la morte della principessa. Lui l'amava, ma non si era sentito degno di lei; desiderava, però, che fosse bella anche nella tomba, così aveva portato stoffe e noci di cola per lei.
Il re, commosso, gli rivelò :"Mia figlia è viva e ora so chi la ama davvero: questo giovane diventerà il suo sposo". Si celebrarono le nozze e vissero felici e contenti.


Noce di cola

Kolanuss.jpg


La noce di cola è il frutto di diverse specie di piante dell'Africa occidentale o dell'Indonesia appartenenti al genere Cola
Questa viene anche considerata l'ingrediente segreto della Coca Cola.
Possiede un gusto amaro per l'alto contenuto di metilxantine (tra cui la caffeina).
 La noce di cola è molto diffusa nelle culture dell'Africa occidentale: 
viene masticata spesso dagli appartenenti delle tribù, sia individualmente che in gruppo. 
Infatti porta con sé un alto valore simbolico poiché viene consumata durante riti e cerimonie o anche solo per dare il benvenuto agli invitati,
 come simbolo di amicizia condivisa o per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.
La noce di cola viene anche utilizzata per preparare bibite (la cola) ed altri prodotti alimentari,
 anche se al giorno d'oggi l'aroma di questi prodotti (industriali) deriva dall'utilizzo di aromi artificiali.
Recenti ricerche dimostrerebbero che un suo consumo provocherebbe una diminuzione del 30% nella fertilità maschile


lunedì 21 maggio 2012

ideafotografata...58


Calendimaggio nè foglie di faggio
nè canti di uccelli, né fiori di gladiolo
mi sono graditi,
o nobile e felice signora,
finchè io non abbia un rapido messaggero
della vostra bella persona a raccontarmi
nuovi piaceri porteranno Amore
e gioia;
e mi reco
da voi, vera donna,
e lasciatemi schiacciare
e colpire
il geloso, prima che io parta da qui. Mia bella amica
per Dio non sia
che uno fuori per la gelosia mi derida a mio danno
otterrebbe caro prezzo
per la sua gelosia
se ci fosse come da separare due amanti;
da allora non sarei mai felice un'altra volta
nè conoscerei felicità senza di voi
prenderei
una strada tale
da non essere mai visto da uomini ancora;
quel giorno in cui ti perdo
morirò,
donna coraggiosa. Come potrei perdere
o ritrovare
una donna, prima di averla avuta?
nè un uomo nè un amante
è così solo per immaginazione;
ma quando un corteggiatore si trasforma in amante
grande è l'onore che ha accumulato,
tale è la fama prodotta da un dolce sguardo;
nuda
non vi ho ancora tenuta
mai, nè altri ti hanno vinto;
vi ho desiderata
obbedita,
senza alcun premio Proverei difficilmente gioia
se mi separassi da voi
mio Bel Cavaliere, nella disperazione,
da quando non si rivolge da nessun altra parte
il mio cuore né mi lascia andare via
il mio desiderio, perché non desidera altro.
I lusinghieri, lo so, sarebbero soddisfatti,
mia donna, altrimenti non troverebbero pace.
Un uomo tale vedrebbe
ascolterebbe
la mia disavventura, che sarebbe indetta per voi per questo
perché lui vi guarda
e considera
nella sua presunzione, per cui il mio cuore sospira.Così gentilmente fiorisce
splendendo sopra a tutto,
nobile Beatrice, e così gentilmente cresce la vostra virtù;
secondo me
la vostra signoria è adornata con ricco
e giusto discorso, senza dubbio.
Voi siete la fonte di graziose gesta;
sapienza,
grazia
avete,con conoscenza;
virtù
impossibile da contraddire
voi vestite con gentilezza Graziosa donna,
ognuno prega e proclama
la vostra virtù, che dà un tale piacere;
e colui che ti dimentica,
giudica poca cosa la vita
e così io vi adoro, distinta donna;
da quando vi ho scelto come la gentilissima
e la migliore, virtuosa signora,
vi ho blandita
e servita
voi più gentilmente di quanto Eric fece con Enid.
Ho composto


Calendimaggio
http://it.wikipedia.org/wiki/Calendimaggio


giovedì 29 marzo 2012

ideafotografata...45

...tratto del Fiume Sile...

La leggenda di Murgania
Una antica leggenda in merito alle origini del paese è tramandata dall'autore dell'Hypnerotomachia Poliphili, Francesco Colonna, e narra di una fanciulla, chiamata Murgania, dalla quale il paese avrebbe preso il nome.
Murgania, sarebbe stata figlia del console romano Lelio Sylirio o Syliro e di Trivisia Calardia Pia. La fanciulla avrebbe osato paragonarsi per bellezza a Venere e il popolo per ignoranza l'avrebbe creduta la dea stessa e le avrebbe eretto un sacello:
“Gli plebei, et il vulgo rude et ignobile, et inculto populo, non altramente che così arbitravano che Murgania fusse essa Venere. Diqué negli suburbani lochi construsseron uno Sacello. Nel quale ella latitante a sortiti tempi, cerimoniosamente se dimonstrava mentita[3]. Et cum annuali et supplici voti supersticiosamente il populario concurso colevano[4]. D’indi nacque, tale nome, dalle giente fino hogi di Phada Murgania[5]. Et il loco serva ancora il memoriale nome Murganio.”
Gli dei, risentiti, avrebbero quindi distrutto il sacello e Murgania con un fulmine, mentre la medesima sorte sarebbe toccata a Quintia e a Septimia, sorelle di Murgania. Il padre, Lelio Sylirio sarebbe stato trasformato nel fiume Sile, che da lui avrebbe preso il nome:
“fulminato lo impiato[6] tempio la casa regia fulguritiamente in carbone redacta[7], non de qui molto distante, ove per ventura essa alhora trovavase rimanse eterno nome Casa Carbona et Murgania in fonti, cum tuti quegli che in esso loco se trovorono conversi. Et così similmente Quintia, et Septimia. Sorore fugabonde non luntano da Murgania et elle transformate in manali fonti”
“Il suo nome perpetuo a quelli lochi dederono lambenti in unde amplexano[8] il dolce patre Lelio Siliro. Et egli transmutato in liquante materia aucto dalle chare filiole, fae uno celebre fiume, di purgatissime aque manale[9], che ancora in quella periucunda[10] regione fluente freschissimo si vede.”